Le Monde ha chiuso il 2018 con un incremento del 20% degli abbonamenti digitali, saliti a quota 180.000, dopo un lavoro di riprogettazione del sito e dell’offerta di informazione che ha portato ad affiancare i contenuti gratuiti a quelli a pagamento, precedentemente ospitati su una sezione separata del sito.
Questa mossa ha avuto un effetto psicologico: unificare l’esperienza di lettura per i lettori occasionali e gli abbonati, secondo Lou Grasser, responsabile degli abbonamenti della testata francese, e mettere in risalto in modo più chiaro i contenuti riservati agli abbonati, ha fatto leva sulla volontà dei primi di accedere ad un’informazione di qualità superando la barriera psicologica rappresentata dal pagare le notizie, comunemente percepite come commodities.
Il nuovo sito ha aumentato le conversioni degli iscritti del 46%. Nei giorni di grande affluenza, come la copertura dei gilet jaunes, o giubbotti gialli, le proteste politiche contro l’aumento del costo del carburante proposto dal presidente Emmanuel Macron, le conversioni hanno raggiunto picchi di oltre il 90 percento.
Secondo l’editore il tema più complicato da affrontare è stato quello di trovare il giusto equilibrio tra notizie gratuite e a pagamento nella home page perché è stato rilevato che un eccessivo numero di articoli a pagamento (passati da oltre il 40% a meno del 30%) aveva un impatto negativo sui lettori non abbonati.

Per Le Monde, che ha un paywall premium, in cui gli abbonati pagano 9,90 euro al mese per l’accesso digitale, gli abbonamenti rappresentano il 55% delle entrate digitali e il 75% delle entrate tra stampa e digitale. Per questo secondo il presidente di le Monde Louis Dreyfus, aumentare i ricavi provenienti dai lettori è un obiettivo chiave convinto che per farlo occorre mettere al centro delle strategie di marketing editoriale chi sono i lettori e cosa vogliono, non per una corsa indiscriminata all’audience ma a quella qualità dell’informazione che sembra essere il driver dell’attivazione di nuovi abbonamenti digitali.